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Maria Dionisio • 14 giugno 2019

L'EREMITA E IL NOSTRO LOGO ...non a caso la lanterna!

Per più di 20 anni la carta dell'Eremita è stata la mia compagna.

Non ho studiato i Tarocchi per divinare, convinta di non esserne capace ma per imparare il più possibile a capire il linguaggio simbolico.
I miei mazzi preferiti: il  Rider Waite, quello che amo dal punto di vista estetico e  il mazzo nel libro di Oswald Wirth, libro ricco di insegnamenti e di antica saggezza che mi ha conquistato al primo colpo e resta un testo di riferimento importante.

Ieri ho condiviso un post sull'eremita che diceva: Elevarsi non per sovrastare ma per aiutare gli altri a salire.
È la funzione del Focusing, un metodo per conoscersi ed elevarsi  insegnando  agli altri a salire con noi.
L'Eremita è così ed è anche molto di più.

"...È un vecchio esperto, che conosce il passato al quale si ispira per preparare l'avvenire...non tasta il terreno alla cieca , poiché una luce discreta rischiara la sua avanzata infaticabile e sicura. La sua destra infatti solleva una lanterna...questa luce è il suo avere personale  che lascia brillare solo quanto gli è necessario per dirigersi. È modesto e non si fa illusioni sulla propria scienza, poiché sa che infinitesimale in confronto a ciò che egli ignora. Così, rinunciando  ad ambizioni intellettuali troppo orgogliose, si accontenta di raccogliere con umiltà le nozioni che gli sono indispensabili per il compimento della sua missione terrena.
La missione non è fissare le credenze formulando il dogma, perché l'Eremita non è il Papa, non si rivolge alle folle e si lascia avvicinare solo dai ricercatori della verità che osano spingersi fino alla sua solitudine. A loro si confida, dopo essersi accertato che siano capaci di comprenderlo, poiché il saggio non getta le perle ai porci.
La luce di cui dispone questo solitario, del resto,  non si limita ad illuminare le superfici: penetra, fruga e smaschera
l'interno delle cose."
Oswald Wirth - I Tarocchi - Ed. Medterranee

La lanterna è il simbolo perfetto dei focalizzatori che, passo dopo passo, alla luce fioca ma pentrante dell'ascolto di se stessi, mettono a fuoco i bisogni profondi delle loro Parti riportandole all'Unità,  dell'amore incondizionato dell'Osservatore interno.
Andando con la parte più lenta di noi, fidando nel processo, senza illusioni ma con la speranza di portare a compimento la nostra missione terrena cerchiamo l'auto-realizzazione.

Fine condiviso con la psicologia umanistica e dimostrato dalla tendenza attualizzante di cui parla Carl Rogers.


Maria Dionisio ©

Trainer e Coordinator dell'International Focusing institute di N.Y.

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